Vi sono inoltre cinque revisioni sistematiche e sei valutazioni di
organismi nazionali e internazionali. Queste pubblicazioni sono riassunte e
valutate qui di seguito.
STUDI SULL'UOMO
Nell'ultimo decennio sono stati condotti cinque studi
sull'uomo (Tabella 1) con l'obiettivo di analizzare la relazione tra l'uso del telefono
cellulare e la fertilità maschile. La maggior parte di questi ha esaminato
pazienti che presentavano già problemi di fertilità. Tutti gli studi giungono alla conclusione che l'uso frequente del telefono cellulare è associato ad una ridotta
fertilità. Nelle persone che usano i telefoni cellulari molto spesso,
il numero e la motilità degli spermatozoi sono inferiori e la percentuale di spermatozoi danneggiati è più alta rispetto a coloro che usano i
telefoni cellulari più raramente o mai. Tutti gli studi si sono concentrati sul rapporto tra l'uso
del telefono e la fertilità maschile, ma senza analizzare il rapporto
diretto con i campi elettromagnetici. Wdowiak et al. (2007)
sottolineano che gli utenti che utilizzano spesso questi dispositivi sono più attivi dal punto di vista professionale, svolgono un'attività sedentaria e sono esposti a uno
stress maggiore rispetto agli utenti che li utilizzano meno. È stato dimostrato che tutti questi fattori compromettono la qualità dello sperma. Altri possibili fattori di influenza come l'età, lo status sociale, lo stress, il consumo di alcol e tabacco sono stati presi in considerazione solo
parzialmente o per niente. È quindi molto probabile che i responsabili della ridotta fertilità osservata siano stati i fattori confondenti (confounder), il cui effetto negativo sulla fertilità maschile è stato dimostrato, e non i campi elettromagnetici generati dai telefoni cellulari. Per
questi ultimi, non è noto nessun meccanismo d'azione al di sotto dei valori limite che potrebbe causare
danni alle cellule o ai tessuti.
5 STUDI DI LABORATORIO
Dal 1999, l'influenza diretta dei campi elettromagnetici a radiofrequenza sugli
spermatozoi prelevati - prevalentemente umani - è stata presa in esame in undici studi di laboratorio. Dieci di questi hanno rilevato un cambiamento
significativo dovuto all'influenza dei campi elettromagnetici in almeno uno dei
parametri esaminati, mentre molti altri parametri spesso sono rimasti invariati (Tabella 2).
5.1 METODI
Tutti gli studi di laboratorio presentano carenze metodologiche di diversa entità. In tre
studi, sono stati utilizzati come fonti di
campi elettromagnetici telefoni cellulari commerciali. Questo non corrisponde più allo standard attuale
della scienza e della tecnologia. Tutti gli altri gruppi di lavoro hanno
utilizzato sistemi di esposizione che non sempre sono descritti con precisione. In
tre studi non è stato riportato il tasso di assorbimento specifico (SAR), che
descrive la potenza assorbita dal tessuto (energia per unità di tempo) in watt per chilogrammo (W/kg). Senza
queste informazioni, non è possibile valutare i cambiamenti osservati. Nove
studi hanno svolto controlli inadeguati. Ad esempio, le cellule di controllo si trovavano
all'esterno del sistema di esposizione o in un'altra stanza. Per soddisfare i criteri di qualità menzionati, invece, sarebbe necessaria
un'esposizione fittizia all'interno dello stesso sistema a campi elettromagnetici spenti. Altrimenti, c'è la possibilità che siano state esercitate ulteriori influenze
ambientali sui campioni e sui controlli
esposti ai campi e che queste abbiano causato gli effetti osservati. Solo due studi recenti
del 2013 hanno utilizzato un'esposizione fittizia. Inoltre, solo tre studi
sono stati condotti in cieco,
cioè senza che i ricercatori incaricati di esaminare i campioni sapessero quali erano stati esposti e quali no. Questo accorgimento è importante per ridurre al minimo, ad esempio, le impressioni soggettive nelle valutazioni visive. Tre degli studi hanno analizzato valori
SAR superiori ai limiti, fino a 5,7 W/kg e 27 W/kg. In questo caso si può ritenere che
gli effetti osservati siano
stati termici, poiché gli spermatozoi sono particolarmente sensibili alla
temperatura.
5.2 RISULTATI
Di seguito sono presentati in dettaglio solo i risultati di studi
recenti che hanno utilizzato un sistema di esposizione e che hanno indicato il valore
SAR.
Falzone et al (2008) hanno ben definito il loro sistema di esposizione
e non hanno riscontrato alcuna influenza sui parametri di motilità degli spermatozoi a 2 W/kg (corrispondente
al relativo valore limite). A 5,7 W/kg, vale a dire al di
sopra del valore limite, il numero di spermatozoi mobili è rimasto invariato,
ma la loro velocità era inferiore. Negli spermatozoi non sono stati osservati
stress ossidativo, alterazione dell'attività enzimatica o morte cellulare programmata
prematura né a 2 né
a 5,7 W/kg (Falzone et al. 2010). In un altro studio di follow-up
(Falzone et al. 2011), gli spermatozoi risultavano alterati morfologicamente a 2 W/kg e
la loro capacità di legarsi all'ovulo risultava compromessa, ma la loro vitalità è
rimasta invariata. Questo esito è inspiegabile in quanto gli spermatozoi morfologicamente
alterati sono di solito meno vitali. Il risultato è stato messo in
discussione da altri ricercatori(Lerchl 2012).
De Iulis et al (2009) hanno osservato una diminuzione della motilità
e della vitalità dello sperma a valori SAR crescenti nell'intervallo 0,4-27,5
W/kg, ma senza stress ossidativo. L'influenza era dose-dipendente ed è iniziata con una durata
di esposizione di 16 ore a partire da circa 1 W/kg.
Liu et al (2013a) non hanno osservato alcun effetto su una linea
cellulare di spermatociti di topo a 1 e 2 W/kg, mentre a 4 W/kg si è manifestato stress ossidativo seguito da danni al DNA.
Non ci sono state rotture del filamento di DNA.
5.3 VALUTAZIONE
Falzone et al. (2008,
2010, 2011) e De Iulis et al. (2009) affermano che non può trattarsi di un effetto termico
perché i loro campioni erano stati raffreddati. Tuttavia, dal momento che la determinazione dell'esposizione in colture
cellulari è difficile, De Iulis ha misurato il
valore SAR solo indirettamente in una soluzione salina ed è possibile che nella coltura cellulare ci sia stata una
deviazione considerevole (Lerchl 2013). Inoltre, con un riscaldamento tramite campi elettromagnetici e un raffreddamento
simultaneo si manifestano gradienti di calore. Poiché gli spermatozoi sono particolarmente sensibili al calore,
ci si aspetta un effetto termico soprattutto al di sopra dei valori limite.
In generale, un riscaldamento dei testicoli e dello sperma di più di 2°C o al di sopra dei 39°C è dannoso, ma il danno è temporaneo. Le indagini condotte
nell'ambito del programma tedesco di ricerca sulla telefonia mobile
(http://www.emf-forschungsprogramm.de/forschung/dosimetrie/dosimetrie_abges/dosi_055.html)
hanno dimostrato che in scenari realistici - ad esempio, con un telefono cellulare
in tasca dei pantaloni - i valori SAR sono nettamente inferiori a 1 W/kg e il
riscaldamento dei testicoli causato dai campi elettromagnetici è di circa
0,01 °C.
Questo riscaldamento è considerato innocuo per la salute. Anche alla
luce dei risultati degli studi di laboratorio di cui sopra ci sono
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